DONNE, GENERE E LAVORO

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DONNE, GENERE E LAVORO

La situazione italiana riguardo a donne e lavoro è ben delineata dal Gender Gap Index del World Economic Forum, che misura il grado di differenza fra uomini e donne in 143 nazioni del mondo, come ho rilevato nell'introduzione all'incontro: mentre l'Italia è collocata al 50 posto nella classifica generale, scende al 117 su 143 nazioni misurate per quanto riguarda il lavoro; l'indice misura fra gli altri aspetti la partecipazione delle donne al lavoro e la differenze salariali; le giovani donne hanno un'struzione mediamente più alta, raggiungono risultati scolastici più brillanti, ma quando escono dal mondo della scuola e dell'Università incontrano immediamìtamente maggiori ostacoli, paghe più basse, maggiore precarietà, percorsi di carriera più difficili. Questo costituisce una grave diseguaglianza e ingiustizia sociale e crea danni anche allo sviluppo economico; le aziende non sono in grado di valorizzare un prezioso tesoro di competenze e capacità e creatività. 

Melissa Oliviero della Segreteria della Camera del lavoro di Milano ha citato uno studio approfondito condotto dalla CGIL sul lavoro in Lombardia da cui emerge per la nostra Regione una situazione in parte differente: abbiamo un grado di partecipazione al lavoro delle donne molto alta, superiore ai dati del nosìrd Europa. Tuttavia contrariamente a quanto avviene nel resto di Europa questo non si collega ad un incremento della propensione a fare figli; si tratta infatti in genere di donne senza figli o con un solo figlio. E questo richiama a parere della Sindacalista  la responsabilità della politica a promuovere maggiori misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Laura Specchio, presidente della Commissione lavoro e commercio del Comune di Milano e consulente del lavoro, ha  rilevato come nelle professioni le donne facciano molta fatica ad entrare e raggiungere elevati livelli in quanto ostacolate dalla presenza di grandi studi "dinastici" e declinati al maschile. Tale concetto è stato ripreso da Ilaria Li Vigni, avvocato e componente della Commisione pari opportunità delle Camere Penali Italiane: le avvocate guadagnano mediamente la metà di uomini di pari livello; inoltre la loro presenza negli organismi direttivi degli ordini, pur essendo migliorata da quando l'Ordine ha fatto proprie le indicazioni della Legge Golfo Mosca imponendo quote di partecipazione minime per entrambi i generi, non scalfisce le posizioni di vertice: le donne sono spesso Tesoriere o Segretarie, perché affidbili, mai Presidenti: insomma il soffitto di cristallo è incrinato ma siamo ancora a spolverarlo, come ha detto con un'immagine molto efficace.

Particolarmente gravi le discriminazioni  per le persone LBGT nel mondo del lavoro, illustrate da Monica Romano, consulente del lavoro;  per le persone transgender l'ostacolo è addirittura all'ingresso nel mondo del lavoro, considerato anche  l'impossibilità  di non rilevare la condizione; molto difficile anche per le lesbiche, che soffronto della doppia discriminazione, sia come quanto donne che per l'orientamento sessuale: la soluzione è nascondere il proprio orientamento. 

In questo quadro di difficoltà molto tuttavia si muove: l'Assessora Tajani ha illustrato alcune azioni intraprese dal Comune, in particolare riguardo alla promozione dello Smart Working o  Lavoro Agile, modalità più flessibile di escuzione della prestazione lavorativa, che non riguarda ovviamente solo le donne ma che certamente favorisce la conciliazione vita/lavoro: quest'ultimo è stato promosso dal Comune sia nella propria organizzazione che in città,  con la Giornata del  Lavoro agile , che si tiene ormai da qualche anno; ad essa aderiscono un sempre maggiore numero di aziende anche medio piccole. Tale iniziativa ha anche stimolato la proposta di un disegno di legge ora all'esame del Parlamento. Non meno importanti, anche per il significato simbolico, le iniziative promosse dal  Comune con Casa Donne Maltrattate di Milano per favorire l'inserimento e il reinserimento lavorativo di donne che escono dapercorsi di violenza di genere, attraverso la creazione di cooperative.  

Un fattore importante che ostacola  la parità di genere è senz'altro il fattore culturale, aspetto toccato da gran parte degli interventi: arretratezza della cultura manageriale, alle competenze femminili che portano le donne stesse a rinunciare a certi percorsi di studio e professionali per i quali si sentono e sono considerate poco portate, stereotipi rispetto alla maternità, iniqua divisione del lavoro di riproduzione e di cura ancora molto sbilanciato sulle donne. Da qui l'importanza di un'azione educativa e culturale, a cominciare secondo l'avvocata Ilaria Li Vigni dall'utilizzo di un  linguaggio attento al genere,  che inizi fin nelle scuole dell'infanzia.

Varie relatrici hanno sottolineato l'importanza di diffondere una nuova cultura manageriale il  "Diversity managment" , che fa della diversità nei gruppi di lavoro - di genere, orientamento sessuale, origine nazionale, cultura, un fattore di forza, creatività, sviluppo nelle organizzazioni; esso pone particolare attenzione alla promozione del Benessere organizzativo, anche esso fattore cruciale per avere migliori prestazioni. 

Particolarmente interessante l'approccio portato da Riccarda Zezza, imprenditrice e fondatrice di MAAM Maternity as a Master : la genitorialità, per le madri come per i padri, aiutano a sviluppare quelle competenze che sono particolarmente ricercate nelle aziende: creatività, competenze relazionali, capacità di rispondere alle emergenze e agli imprevisti, capacità di organizzazione e gestione del tempo: competenze per le quali le aziende fanno costosissimi corsi di formazione, senza accorgersi che le donne e le madri le hanno sviluppate prorpio nell'esperienza di cura e di educazione di figli e figlie. 

Tantissimi gli spunti dall'interssante confronto. Quali potrebbero essere le azioni del Municipio: certamente la promozione culturale ed educativa nelle scuole che promuova la lotta agli stereotipi e contribuisca a valorizzare le bambine/studentesse,  promuovere nell'ambito dell'orientamento percorsi di studio scientifico-matematici e percorsi di lavoro non tradizionali; inoltre sarebbero utili azioni culturali e di formazione rivolte alle giovani donne e non solo che sviluppino la consapevolezza degli stereotipi di genere nel mondo del lavoro e facciano crescere l'assertività femminile. 






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6 March 2017