IDEE PER MILANO 2020

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IDEE PER MILANO 2020

Il Comune di Milano ha reso pubblico il Documento Milano 2020- Strategia di adattamento.  Esso propone una strategia per affrontare la Fase 2 del Covid, per riorganizzare e ripensare la città alla luce dei nuovi stili di vita che cittadine e cittadini dovranno adottare per la fase che si preannuncia piuttosto lunga di convivenza con il virus. Come è scritto nell’introduzione: “E’ una stagione  nella quale occorre ragionare in un’ottica di investimenti e di salvaguardia delle persone, prima ancora che di pareggio di bilancio economico: risorse per sostenere il sistema produttivo e risorse per sostenere le persone” .

L’idea di fondo è quella di pianificare la ripartenza della città avendo come guida la Società che vogliamo costruire dopo la crisi, un luogo che ponga al centro il tema dell’equità, del sostegno alle fragilità, della svolta ambientale. 

E’ un documento  in fieri. Si è infatti avviato dal 27 aprile  un percorso di condivisione con cittadine e cittadini, chiamati a partecipare con proposte ed idee attraverso la compilazione di un form che si trova qui. La fase di partecipazione è descritta in Milano 2020 - Percorso partecipativo   La consultazione terminerà alla fine di maggio. Sarà successivamente redatto il Documento finale che disegnerà una strategia dinamica, a fronte di una situazione che può variare. 

Il documento disegna prima la Visione, articolata in 5 temi: 

  • GOVERNANCE, DIRITTI E INCLUSIONE

  • ECONOMIE, RISORSE E VALORI 

  • LAVORO 

  • TEMPI, SPAZI E SERVIZI

  • SOSTENIBILITÀ

Approfondisce poi  le Strategie, le azioni e i progetti in 9 paragrafi sintetici, corredati da alcune azioni immediate

  • MASSIMIZZARE LA FLESSIBILITA’ | Ritmi e orari 

  • MOBILITÀ | Risparmiare spostamenti e diversificare l’offerta di mobilità

  • SPAZIO PUBBLICO e BENESSERE | Riconquistare spazio per l’attività fisica

  • SERVIZI DIGITALI | ampliamento e facilità di accesso

  • SERVIZI E QUARTIERI | Tutto a 15 minuti di distanza

  • CULTURA | Diffondere cultura

  • INFRASTRUTTURE, EdILIZIA E OPERE PUBBLICHE – Snellire le procedure

  • COLLABORAZIONE E INCLUSIONE – Recuperare lo spirito di collaborazione

  • LA CITTA’ DEI BAMBINI – Scuola aperta e diffusa

Nel rimandare alla lettura del Documento, agile, chiaro, denso di contenuti, faccio alcune osservazioni. 

Prima di tutto due considerazioni generali, di visione: 

LE DONNE: il Mainstreaming di genere: 

il Covid e la crisi che esso genera hanno impatto diverso sulle donne e sugli uomini e potrebbero aumentare la già notevole diseguaglianza di genere come scrive ad esmpio Federica Genitle su Ladynomics, nell’articolo La pandemia e le donne del 23 marzo  e come approfondito dal Documento dell’ONU  Policy Brief – The impact fo Covid-19 on Women.   Per questo è indispensabile, come sottolinea anche L’Onu, che le Visioni, le strategie, tutte le politiche messe in atto siano elaborate ed attuate con uno specifico e consapevole sguardo di genere, unico modo per costruire una società post Covid che non accentui la differenza, ma al contrario sia più paritaria. 

A questo fine è fondamentale che il Mainstreaming di genere percorra Milano 2020; ciò significa  valutazione dell’impatto delle politiche pianificate su uomini e donne, e conseguente costruzione di visioni, policy,  strategie, azioni che tengano conto delle esigenze delle donne e della promozione della parità.

Ciò richiede come è ovvio che nel processo di costruzione del documento e nella fase di attuazione sia garantita una  presenza paritaria delle donne e delle più importanti Associazioni che ne rappresentano le istanze. 

Mainstreaming di genere e  presenza paritaria delle donne devono diventare metodo e strategia esplicita nel documento e nella sua attuazione.

CENTRALITA' DEI MUNICIPI

Un aspetto molto interessante del documento è la sottolineatura del ruolo dei quartieri, con riferimento agli 88 Nuclei di Identià locale (Nil) , individuati dal PGT.  Si scrive nell’introduzione: “E’ importante riscoprire la dimensione di quartiere (la città raggiungibile in 15 minuti a piedi) accertandosi che ogni cittadino abbia accesso a pressoché tutti i servizi entro quella distanza". 

Tale indicazione programmatica viene ripresa in varie parti del documento:  si propongono piazze aperte realizzate attraverso l’urbanistica tattica in ogni quartiere, costruendo o rafforzandone i poli di attrazione, per favorirne l'uso; si propone di promuovere una cultura sempre più diffusa nei quartieri; la dimensione del quartiere trova inoltre  una specificazione nel paragrafo: “Servizi e quartieri – Tutto a 15 minuti di distanza”.

Ma a fronte di tale giusta attenzione alla vita all’interno dei quartieri i Municipi non sono nominati con il rischio di rendere tale strategia di impossibile realizzazione. 

Per riuscire effettivamente a sviluppare la dimensione di quartiere è essenziale potenziare il ruolo dei Municipi, che sono l’istituzione più vicina a cittadine e cittadini, con cui sono in costante contato; essi  conoscono esigenze e criticità dei quartieri che lo compongono, sono punti di riferimento primario per le Associazioni, per la cittadinanza attiva,  per  tutte le più varie forme di aggregazione, essi possono essere  motore per la promozione della cultura, delle iniziative di aggregazione, del Commercio di vicinato e delle attività produttive e artigianali che abbiano come riferimento la dimensione locale o comunque vogliano costruire un rapporto vificante e virtuoso con l'ambiente circostante. 

Senza i Municipi non sarà possibile dare ai quartieri quel respiro proposto nel documento. 

Per ciò sono necessarie due cose: 

  • Rendere esplicito nel documento la funzione dei Municipi in tutte le fasi:  elaborazione del documento,  declinazione delle azioni nella scala locale,  attuazione delle policy e dei progetti.   

  • Attuare un vero decentramento che sposti funzioni, finanziamenti e personale nei Municipi, secondo quanto è già previsto dal Regolamento dei Municipi


MOBILITA' E CITTA' DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI 

Aspetto molto importante del Documento è il tema della mobilità, che si intreccia a mio parere con la Città delle bambine e dei bambini. diventerà cruciale per la ridotta capacità del trasporto pubblico e la materiale impossibilità che esso sia sostituito dal trasporto privato, cosa peraltro che impatterebbe in modo molto negativo sull’ambiente: provvedimenti importanti, come propone il documento,  diventano la promozione della mobilità attiva, della pedonalità, della ciclabilità;  fra le misure più importanti ci sono: potenziamento molto significativo delle piste ciclabili, in attuazione al PUMS - Piano Urbano della Mobilità; individuazione di numerose zone 30 nei quartieri; potenziamento dei servizi di sharing di  moto elettriche, biciclette soprattutto a pedalata assistita,  monopattini elettrici. 

3  proposte possono integrare queste linee di indirizzo: 

1. Rendere tutta la Città a 30 all’ora, salvo alcune strade ad altro scorrimento, come ad esempio le circonvallazioni delle mura spagnole e quelle esterne. Questo favorirebbe la circolazione sicura di pedoni e ciclisti, diminuirebbe gli incidenti e li renderebbe meno gravi, avrebbe effetti benefici sull'inquinamento dell'aria per il ridotto consumo di carburante. E di tutto ciò beneficerebbero in modo particolare bambine e bambini.

2. Mettere al centro delle proposte di estensione della pedonalità, della residenzialità,  della ciclabilità  le aree circostanti gli edifici scolastici ed i principali percorsi che ad esse conducono, sviluppando anche progetti di urbanistica tattica;

3. Estendere in modo capillare le esperienze di “Pedibus”, cioè percorsi sicuri da casa a scuola per bambine e bambini delle primarie, da fare anche in autonomia dagli adulti, seppure sotto una discreta sorveglianza.


ATTIVITA' ECONOMICHE:  Innovazione e Inclusione

La proposta del documento è molto ricca. Mi soffermo qui sul Commercio di vicinato e di prossimità. Esso,  già in difficoltà, sta soffrendo per questa crisi come mai prima;  sappiamo  che esso svolge un ruolo sociale fondamentale per rendere vivi i quartieri, per la socialità delle persone, per fare servizi cui la grande distribuzione non riesce ad arrivare. Proprio in questo periodo abbiamo toccato con mano la sua importanza.

Come propone il Documento esso inoltre assumerà un ruolo cruciale per i  quartieri-tutto a 15 minuti di distanza. 

Naturalmente prima di tutto saranno necessari sicuramente sostegni economici importanti, nazionali, regionali e locali, che ne permettano la ripresa; giustamente il Documento si sofferma  anche su questi aspetti, anche con riferimento all'accompagnamento delle attività economiche per l'utilizzo di finanziamenti pubblici. Altrettanto importante è il supporto al Commercio e all'artigianato per la riorganizzazione degli spazi conseguente alla necessità di garantire il distanziamento fisico, come proposto. 

Si può cogliere questa situazione per un rilancio del Commercio di  vicinato che era in una fase di difficoltà già da tempo, stretto fra  Grande distribuzione e Commercio on line.

Per promuovere tale evoluzione faccio due proposte, che possono essere connesse:

1. Sviluppare un forte supporto ed accompagnamento del commercio di vicinato verso forme più evolute, che utilizzino un mix di elementi – personalizzazione del servizio, servizi on line integrati, utilizzo di retail mix, sviluppo di servizi che promuovano sia il business che la socialità, politiche efficaci di comunicazione e marketing, utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, consumo sostenibile; i

2. In questa prospettiva sarà molto utile la promozione di forme di collaborazione fra commercianti dei quartieri e di zone omogenee, come le Associazioni di via, per sviluppare marketing condiviso, iniziative promozionali comuni, iniziative di animazione dei territori, favorendo anche la collaborazione con le Social Street. 



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28 April 2020