VERONA: UNA FESTA DELLE DONNE E DEI DIRITTI

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VERONA: UNA FESTA DELLE DONNE E DEI DIRITTI

La manifestazione di Verona contro il Forum internazionale delle Famiglie è stato utile, molto utile, in ogni sua fase, dalla preparazione al post manifestazione. 


1. La fase organizzativa: ha permesso di fare conoscere le tesi medievali ed i curricula liberticidi degli organizzatori del Forum;  ha costretto il Presidente del Consiglio, Conte a negare il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dopo averlo concesso;  il Presidente dell'Istat ha dovuto ritirare la sua partecipazione; lo stesso Salvini non ha potuto fare a meno di dichiarare che i diritti, come la 194 non si sarebbero toccati. Ha messo in gravissimo imbarazzo il M5S, con l'elettorato sempre più sfiduciato; ha infine infilato il coltello nella piaga della conflittualità fra i due alleati al Governo. 

Ed è stata occasione per organizzare il Convegno "Libere di scegliere", con i Sindacati, le Democratiche, esponenti della sinistra e di molto associazionismo; e l'affollattissima assemblea internazionale femminista che Non Una di Meno ha tenuto Domenica.  

2. La manifestazione: è stato una festa, un ritrovarsi gioioso di noi donne e dei tanti uomini, persone di tutte le età, moltissime/i giovani, delle tante famiglie che credono che diritti e parità siano valori per cui vale la pena combattere, Un popolo che ha fatto centinaia di chilometri per arrivare all'appuntamento, in una quantità che nessuno si aspettava: e le Democratiche, insieme a molti esponenti del Partito democratico erano presenti nella piazza. 

Tutte e tutti con la consapevolezza che i diritti, in particolare quelli delle donne, non sono dati una volta per tutti, come purtroppo hanno toccato con mano in questi ultimi anni in tanti paesi anche europei, ma occorre difenderli per andare avanti: il 30 aprile a Verona abbiamo  capito che ne abbiamo la forza ed abbiamo toccato con mano che abbiamo la forza per andare oltre, verso la parità vera.

Il messaggio proveniente dalle strade di Verona, è arrivato forte e chiaro ai reazionari come Salvini e compagnia cantante. E pure al M5S che sa perfettamente che in quel popolo festoso c'erano tante e tanti che alle precedenti elezioni li hanno votati e che non ci cascheranno più. 

3. Il Post manifestazione: altra benzina sul fuoco dei litigi di governo, il cui esempio più rilevante è il tentativo  del M5S di smarcarsi dal DDL Pillon e la contro-reazione della Lega; i promotori del Congresso se sono andati con le pive nel sacco, consapevoli che l'Italia non sarà il prossimo paese europeo nel quale sperimentare il loro triste oscurantismo, come avevano sperato. 

E cosa non meno importante la potenza gioiosa della manifestazione  ha tolto spazio mediatico al Forum, i cui partecipanti sono apparsi improvvisamente quattro gatti di scarsa incisività.

Le donne, protagoniste vere di questa manifestazione, ne escono rafforzate nelle loro battaglie per la parità, tutte, da quelle che si riconoscono in  Non una di meno, che ha promosso la manifestazione, alle tante che hanno altre militanze, come noi Democratiche, o nessuna militanza, forse le più numerose.

Questa manifestazione ha parlato anche al  Partito Democratico: ha detto che il  femminismo è una bella parola, che vuole dire lotta per la parità fra uomo e donna, niente di più e niente di meno; ha detto che noi donne siamo molto determinate ad influenzare le politiche del Partito in tutti i settori e a pretendere un riconoscimento adeguato nei ruoli decisionali e nelle cariche elettive. 

Ha detto soprattutto che il percorso per riguadagnare la fiducia di chi non ci ha più votato negli ultimi anni può partire dalle donne e dalla battaglia per l’uguaglianza, che attraversa tutte le questioni più importanti della politica: perché le donne sono  le più sensibili ai temi ambientali, alla lotta alla corruzione, allo sviluppo del  welfare, al lavoro giusto, che sono le prime a non avere. 

La straordinaria manifestazione di Verona ci ha indicato una strada: ricominciamo dalle donne, ricominciamo da noi!



Foto: copiright 2019 Valeria Borgese




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1 April 2019